#18 - L'orologio in cucina




Viviamo in una delle “zone blu” del pianeta, legata da uno stretto rapporto non solo alimentare con le omocrome aree sorelle. E’ la parentela del cibo che ispira una disciplina speciale di assimilazione di proteine, carboidrati, vitamine. Naturalmente sotto la tutela del tempo: la dieta dell’orologio, nello specifico dodici ore. Noi stiamo meglio se dividiamo il nostro giorno-tipo in due parti. La prima fatta di colazione, pranzo e cena; la seconda di attesa, di riposo, di ascolto del nostro corpo. Il Signor Lapalisse sorride: qualunque macchina, anche noi, se non è costretta a un superlavoro, se non è sottoposta a un sovrautilizzo, ha vita più lunga e migliore. Senza gli appannamenti digestivi, con il valore aggiunto di presentarsi allo scadere delle dodici ore con un appetito salutare.

Se, invece, non siete ossessionati da diete e peso-forma, potete addentrarvi nella preparazione di uno stuzzicante orologio di pizza e di una golosa torta ad orologio.







Nel cammino di formazione su come preparare al meglio questi ed altri alimenti dobbiamo evitare di sottoporli a stress di cottura. Né crudi (dispiace per il sushi) né bruciacchiati (grill & Co.). L’obiettivo è dare al cibo una veste fatta di cottura a puntino. In questo ci aiutano i timer da forno e quelli da cucina (contaminuti), preziosi alleati di ogni cuoco. 




Contaminuti
Timer da forno Wehrle Signal Girl

Se poi non volete o non sapete  cucinare , potete recarvi a None (TO). Andate al Ristorante “L’Orologio”. Come dicevano i nostri amici Latini : “Nomen omen”.

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